Pasticciate con noi.... le elfette vi aspettano!! Benvenuti sul mio blog! Tutti Pazzi per i Tutorials: febbraio 2012

sabato 25 febbraio 2012

partecipa alla 3° rivista TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS



..Eccoci di nuovo qui a tentare la "fortuna"

Dopo la prima esperienza con 
Paola Ruffini, che è stata veramente dolcissima e bravissima, e in attesa dell' uscita della seconda rivista vogliamo di nuovo lanciare il gioco "partecipa alla 3° rivista TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS"



scrivi PARTECIPO ANCHE IO (un solo commento per ogni partecipante, che sia essa paginetta o profilo personale) QUI 

e domenica 04 marzo con la tecnica "random" estrarremo una di voi che "entrerà dietro le quinte" di TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS, partecipando attivamente alla terza uscita, creando per voi un tutorial tutto suo che verrà pubblicato nella rivista...

credetemi ci sarà da divertirsi



se ti piace l'idea cosa aspetti..partecipa..

potresti esse
re protagonista anche tu della rivista più pazza che ci sia TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS

mercoledì 22 febbraio 2012

ECCOCI....

nuova veste per la nostra rivista... più completa, più colorata...per poterla vedere dovete aspettare ancora un pochino visto che uscirà i primi di marzo... nel frattempo GUSTATEVI il nostro video... ecco ci presentiamo... scoprite chi c'è dietro "Tutti Pazzi per i Tutorials"....

PASTA DI ZUCCHERO ( PdZ ) -varie ricette-



RICETTA N° 1

INGREDIENTI :

450 gr di zucchero a velo (zav)
30 gr acqua
4 gr colla di pesce
50 gr glucosio
7/8   gr olio di semi

PROCEDIMENTO :

Mettere i fogli di colla di pesce in ammollo con acqua fredda ( non i 30 gr della ricetta ) , nel frattempo mettere in un pentolino il glucosio e l'acqua ( i 30 gr ) , accendere la fiamma molto bassa e far sciogliere il tutto (fare attenzione a NON portare ad ebollizione ) . Aggiungere la colla di pesce ammorbidita e ben strizzata , togliere dal fuoco e far sciogliere bene .
Mettere in una terrina lo ZaV , aggiungere il glucosio e l'olio attraverso un colino , mescolare fin quando si formerà una palla morbida . Lasciar riposare qualche ora prima di utilizzarla .

RICETTA N°2
Aromatizzata

INGREDIENTI :

1     kg di zucchero a velo
80   gr di acqua
10   gr di colla di pesce
100 gr di glucosio
22   gr di burro
1/2  fialetta di aroma  a piacere 

PROCEDIMENTO :

Mettere in ammollo la gelatina negli 80 grammi di acqua e lasciarla per 10 minuti . Io la taglio con le forbici in pezzi piccolissimi . Preparare il recipiente con lo zucchero a velo e l'aroma .
A bagno maria sciogliere il glucosio insieme al burro e infine aggiungerci la colla insieme all'acqua in modo da ottenere un liquido trasparente . Mettere il composto direttamente sullo zucchero e  miscelare prima con un cucchiaio di legno infine lavorarlo a mano finche non si ottiene un composto omogeneo .
Fonte :Pasticci pasticciati

RICETTA N° 3
con Amido

INGREDIENTI :

650 gr di Zucchero a Velo (ZaV) (io uso quello del LIDL)
250 gr di amido di mais (AMIZEA de "Il Molino CHIAVAZZA")
100 gr di glucosio
60 gr di acqua
4 fogli di colla di pesce  // [circa 8-10 gr] \\
20 gr di olio di semi
10 gocce aroma a piacere

PROCEDIMENTO :

Mettere i fogli di colla di pesce in ammollo con acqua fredda ( non i 60 gr della ricetta ) , nel frattempo mettere in un pentolino il glucosio e l'acqua ( i 60 gr ) , accendere la fiamma molto bassa e far sciogliere il tutto (fare attenzione a NON portare ad ebollizione ) . Aggiungere la colla di pesce ammorbidita e ben strizzata , togliere dal fuoco e far sciogliere bene .Mettere in una terrina lo ZaV e l'amido di mais e l'aroma , aggiungere il glucosio e l'olio attraverso un colino , mescolare fin quando si formerà una palla morbida . Lasciar riposare qualche ora prima di utilizzarla .
Fonte :  Stefania's sweet Creations

RICETTA N° 4

Con Glicerina

INGREDIENTI :

450 gr di zucchero a velo industriale
6     gr di gelatina
30   ml di acqua fredda
70   gr di glucosio liquido
8     gr di glicerina per alimenti
16   gr di burro a temperatura ambiente

PROCEDIMENTO :

Mettere la gelatina in un pentolino con l’acqua fredda ed aspettare che questa sia tutta assorbita dalla gelatina.
Poi mettere il pentolino sul fuoco a bagno-maria in modo che la gelatina si sciolga , quindi aggiungere il glucosio , il burro e la glicerina e , sempre a bagnomaria , mescolare finché non è tutto ben amalgamato .
Fare attenzione a non far bollire il composto . Mettere lo zucchero nel robot e azionarlo un po’ col solo zucchero in modo da togliere eventuali grumi , quindi versare a filo il liquido e continuare a farlo funzionare finché lo zucchero ha assorbito il liquido .
A questo punto (non preoccuparsi se si presenta ridotto in briciole) toglierlo dalla ciotola e metterlo sul piano di lavoro ed impastarlo , con le mani come per la pasta fatta in casa finché non diventa liscio . Se non si ha il robot tutto può essere fatto a mano .
Fonte : Cookaround

RICETTA N°5
Con Gomma Adragante

INGREDIENTI :

450   gr di zucchero a velo
    5   gr di gelatina (colla di pesce) 
  30   gr di acqua
  50   gr di glucosio (o miele)
    1   cucchiaino gomma adragante

PROCEDIMENTO :

Mettere lo zucchero a velo e la gomma adragante nel robot da cucina . Nel frattempo mettere la gelatina a bagno nell’acqua . Lasciarla circa 10 minuti . Trascorso questo tempo aggiungere al composto il glucosio e mettere il tutto sul fuoco . Deve andare a fuoco dolcissimo finché diventa come acqua , non deve bollire . Si può anche utilizzare il microonde .
A questo punto aggiungere il composto liquido allo zucchero , ed azionare il robot . Una volta pronta la consistenza è molto simile a quella della plastilina , o della pasta fresca .
Fonte: Pasta di zucchero torte decorate Sweetwins



RICETTA N°6 

INGREDIENTI:

500gr di zucchero a velo
1 foglio di gelatina (circa 6gr)
80gr di glucosio (potete usare anche il miele, ma questo darà molto sapore alla pasta di zucchero)
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaino di crisco (o burro ammorbidito)

PROCEDIMENTO :
Lasciate ammorbidire la gelatina in una ciotolina che avrete riempito con acqua fredda.
In un pentolino mettete glucosio, glicerina, acqua e la gelatina ben strizzata.
Fate sciogliere a fiamma dolce senza portare ad ebollizione.
Versate sullo zucchero a velo e impastate.
Per ultimo aggiungete il crisco.

Il crisco è una margarina vegetale importata dagli Stati Uniti che ha l'unico pregio di essere perfettamente bianco, mentre il burro dona alla pasta di zucchero un leggero color crema.


Questa ricetta è ottima per ricoprire le torte perchè non diventa troppo dura una volta seccata, e questo vi aiuterà al momento del taglio della torta!
Se volete modellare la pdz, aggiungete 1 cucchiaino di cmc per ogni 500gr di pasta di zucchero e togliete il crisco( o il burro) dagli ingredienti.
Questo aiuterà a far seccare più velocemente la pasta e aiuterà a mantenere la forma data senza che il vostro personaggio "si sieda".

Quando avete finito di impastare, mettere il composto (sarà abbastanza molle) nella pellicola trasparente e fatela riposare 12 ore a temperatura ambiente.
in questo modo lo zucchero avrà il tempo di assorbire l'umidità in eccesso.
Fonte Leda intorta


RICETTA N° 7
Versione Estiva Anti Umido



INGREDIENTI :
900 grammi di zucchero a velo ( io uso l'eridiana che ha l'amido)
75 grammi di acqua
12 grammi di colla di pesce
130 grammi di glucosio
22 grammi di burro
aroma in fiale a piacere (io adoro la vaniglia)

PROCEDIMENTO :
Mettere in ammollo la gelatina nei 75 grammi di acqua e lasciarla per 10 minuti.Io la taglio con le forbici in pezzi piccolissimi.Preparare il recipiente con lo zucchero a velo e l'essenza io ne metto mezza fialetta
A bagno maria sciogliere il glucosio insieme al burro e infine aggiungerci la colla insieme all'acqua in modo da ottenere un liquido trasparente.Mettere il composto direttamente sullo zucchero miscelare prima con un cucchiaio di legno infine lavorarlo a mano finche non si ottiene un composto omogeneo.ora è pronta per essere colorata.
Fonte :Pasticci pasticciati

RICETTA N° 3
da modelling


INGREDIENTI :
400 gr Zav senza amido (LIDL)
100 gr amido di mais
50 gr miele chiaro
10-15 gr acqua
3 fogli di colla di pesce
qualche goccia di aroma


PROCEDIMENTO :
Mettere i fogli di colla di pesce in ammollo con acqua fredda , nel frattempo mettere in un pentolino il miele e l'acqua , accendere la fiamma molto bassa e far sciogliere il tutto (fare attenzione a NON portare ad ebollizione ) . Aggiungere la colla di pesce ammorbidita e ben strizzata , togliere dal fuoco e far sciogliere bene .Mettere in una terrina lo ZaV e l'amido di mais e l'aroma , aggiungere il miele attraverso un colino , mescolare fin quando si formerà una palla  . Lasciar riposare qualche ora prima di utilizzarla .
Questa pasta risulta molto dura,ma lavorandola a lungo magari ungendosi leggermente le mani con olio di semi o margarina si ammorbidirà... si riesce a stenderla molto sottile senza dover utilizzare amido o zav sul piano di lavoro.

giovedì 9 febbraio 2012

TIPI DI FARINA




La farina è il prodotto ottenuto dalla macinazione di cereali o di altri prodotti.

Nell'uso comune, il termine farina serve ad indicare quella di grano e in particolar modo quella di grano tenero, mentre si usa la parolasemola per la farina di grano duro.

Esistono anche farine di mais, di orzo, di farro, di riso, di avena, di segale, di kamut ecc. oppure di legumi, di frutta a guscio, di castagne, di ceci, tuberi e perfino di alcune specie di acacia australiane.
Farina di grano tenero
Dalla macinazione del grano tenero si ottiene una resa in farina che oscilla tra il 70 e l'82%; il rimanente 18-30% è costituito da cruschellofarinacciogranito, e crusca per usozootecnico. La percentuale di farina estratta dal chicco dipende, oltre che dal tipo di grano, anche dai parametri chimico fisici impostati durante la macinazione. I mulini moderni sono ormai automatizzati. 
Il processo di macinazione del grano tenero inizia con la bagnatura del grano, che se ha un valore W (la cosiddetta forza della farina, si veda il resto della voce) uguale o minore di 300 consiste nel portare l'umidità del chicco a 15,5% per 24 ore, mentre se il W ha valore maggiore a 300 a 16,5% per un massimo di 48 ore.
Successivamente il frumento viene indirizzato nei mulini che iniziano a spogliare il chicco della parte esterna, che mediante sistemi pneumatici viene depositata in appositi silos. Il risultato finale sarà una farina con caratteristiche fisiche conformi alla lavorazione attesa. I prodotti di scarto come il cruschello, la crusca e il farinaccio possono essere usati per scopi zootecnici se non trattati secondo i termini di legge, altrimenti per scopo umano.
Le farine derivate da basse estrazioni (abburattamento del 70-75%) provengono principalmente dalla parte centrale del chicco e si contraddistinguono ad occhio nudo per la loro purezza e candore; sono denominate in Italia farina tipo 00. Al contrario, una farina ad alto tasso di estrazione (circa 80%) sarà meno chiara in quanto contiene anche la farina proveniente dalla parte esterna del chicco (strato aleuronico); in relazione al contenuto in ceneri (minerali) possono essere denominate farina tipo 0tipo 1 o tipo 2. Quando la percentuale di estrazione giunge al 100% si ottiene la cosiddetta farina integrale, cioè uno sfarinato comprensivo anche di crusca.
La tabella seguente riassume le principali caratteristiche delle farine di grano tenero in commercio in Italia



Tecniche di analisi della Farina di Grano tenero

Determinazione della forza della farina

La proprietà più importante della farina è la sua forza, cioè la capacità di resistere nell'arco del tempo alla lavorazione. La forza della farina deriva dalla qualità del grano macinato per produrla, quindi dal suo contenuto proteico, in particolare di quello di gliadina e glutenina. Queste due proteine semplici poste a contatto con l'acqua formano un complesso proteico detto glutine che costituisce la struttura portante dell'impasto, rappresentata come forza della farina. Si tratta di una sorta di reticolo all'interno della massa di farina e acqua che la rende compatta, elastica e capace di trattenere gli amidi ed eventualmente i gas della lievitazione che formano così le bolle caratteristiche della struttura spugnosa di pane ed altri prodotti lievitati.

In base alla quantità, ma anche alla qualità, del glutine contenuto in una data farina, l'impasto con l'acqua avrà più o meno resistenza (P) ed elasticità (L) e varierà anche il temponecessario per la lievitazione.
Leader mondiale nella produzione di sistemi per determinare la Forza della farina è la Chopin col suo Alveografo. Tale macchina è in grado di determinare il fattore di panificabilità W, cioè l'area del tracciato finale che disegna l'Alveografo dato dalla resistenza P e dall'elasticità L.

La metodologia consiste nell'impastare 250 gr di farina con acqua leggermente salata per otto minuti, ricavare da questo impasto cinque "pastine" rotonde. Queste riposeranno 15 minuti circa a 25 °C in un apposito scomparto dell'Alveografo, per poi venire poste su un sistema di insufflaggio di aria che ne testerà la resistenza. Le "pastine" si gonfieranno e in base al volume della sfera ricavato, si avrà il P, L e il W della farina. Va da sé che, più grande sarà la sfera, più forza avrà la farina.

Un alto valore di W indica un alto contenuto di glutine; questo vuol dire che la farina assorbirà molta acqua e che l'impasto sarà resistente e tenace, e che lieviterà lentamente perché le maglie del reticolo di glutine saranno fitte e resistenti. Viceversa, un W basso indica una farina che ha bisogno di poca acqua e che lievita in fretta, ma che darà un impasto (e un pane) leggero e poco consistente.

Ecco un indice di massima:
Fino a W 170 (deboli): per biscotti, cialde e dolci friabili; anche per besciamella e per rapprendere salse. Assorbono circa il 50% del loro peso in acqua.
Da W 180 a W 260 (medie): pane francese, panini all'olio, pizza, pasta: assorbono dal 55% al 65% del loro peso in acqua.
Da W 280 a W 350 (forti): pane classico, pizza, pasta all'uovo, pasticceria a lunga lievitazione: babà, brioche. Assorbono dal 65% al 75% del loro peso in acqua.
Oltre i W 350 (farine speciali): in genere fatte con particolari tipi di grano, vengono usate per "rinforzare" farine più deboli, mescolandovele, oppure per prodotti particolari. Assorbono fino al 90% del loro peso in acqua.

Le farine in commercio al dettaglio hanno una forza variabile. Solitamente quella delle farine 0 e 00 generiche si aggira sul W 150, quella delle 00 specifiche per prodotti non lievitati (creme, torte a lievitazione chimica come il plum cake, biscotti, crostate) dal W 80 al W 150, quella delle 00 e 0 specifiche per pizza dal W 200 al W 280, quella delle 00 specifiche per dolci lievitati (farine 00 rinforzate che producono pochissime aziende, ideali per babà, savarin etc.) intorno al W 300, quella delle farine vendute come manitoba (quasi tutte 0) dal W 260 al W 420.

Sfarinati di grano duro
Lo sfarinato proveniente dal grano duro viene denominato semola. Tradizionalmente era prodotta prevalentemente nelle regioni del sud Italia, ma adesso la sua produzione ha una distribuzione nazionale. Essa si distingue da quella di grano tenero sia per la granulometria più accentuata che per il suo caratteristico colore giallo ambrato, colore che si ripercuote anche sui prodotti con essa ottenuti. Questa farina si utilizza prevalentemente per la produzione di pane e pasta (sia casereccio che industriale) ma anche per dolci tipici.

Macinando ulteriormente la semola si ottiene la "semola rimacinata" o "rimacinato". Questo prodotto è contraddistinto dal caratteristico colore giallo ambrato proprio della semola ma con una granulometria meno accentuata rispetto alla materia d'origine. Il rimacinato viene prevalentemente impiegato per la panificazione puro o mescolato con farine di grano tenero, il prodotto che si ottiene è un pane a pasta gialla molto saporito e a lunga conservazione.

La tabella seguente riassume le principali caratteristiche delle farine di grano duro in commercio in Italia:


Produzione industriale
L'industria che provvede alla macinazione del frumento si chiama molitoria. I moderni mulini sono organizzati in tre sezioni distinte: nei sili vengono conservate le scorte di frumento, che devono essere periodicamente ventilate per evitare il formarsi di muffe; nella sala di macinazione ci sono le macine che trasformano il frumento in farina; nel magazzino vengono conservati i sacchi di farina in attesa della spedizione.

Nella sala di macinazione molte macchine sono disposte in file parallele, perché ognuna riceve il "macinato" dalla macchina precedente.

La prima operazione è quella di rottura. Il frumento proveniente dal silo entra nella prima macchina, dove viene "rotto" da due cilindri d'acciaio solcati da righe, che ruotano in senso contrario. Il macinato cade su un setaccio oscillante che trattiene i frammenti più grossi (crusca) e fa passare quelli più piccoli, costituiti da farina grossolana mescolata a crusca: questa operazione si chiama abburattamento (cioè setacciatura). Poi il procedimento si ripete nelle altre macchine, dove i cilindri sono sempre più ravvicinati e i setacci più fitti.
La lavorazione si conclude con l'operazione di rimacina. Il prodotto delle operazioni precedenti è avviato alla "rimacina", cioè alle macchine con rulli perfettamente cilindrici e molto ravvicinati: si ottiene così la farina grossolana (tipo 2), fine (tipo 1), molto fine (tipo 0) e finissima (tipo 00).
Altre farine
Da cereali
Farina di mais: ottenuta dal mais, è popolare negli U.S.A. e in Messico. La farina di mais sbiancata con la soda caustica (idrossido di sodio) è chiamata masa harina ed è usata per la preparazione di tortillas e tamales nella cucina messicana.
Farina di segale: ottenuta dalla segale, è utilizzata per cucinare il tradizionale pane a lievitazione naturale di segale in Germania e in Scandinavia. In genere il pane di segale è preparato mescolando farina di segale e di frumento perché la segale ha un basso contenuto di glutine. Il pane di segale (Pumpernickel) è solitamente preparato solo con segale e contiene un misto di farina di segale e grano di segale.
Farina di riso: ottenuta dal riso, è di grande importanza nella cucina orientale. Da essa è possibile ottenere anche carta di riso commestibile. Principalmente la farina di riso è estratta dal riso bianco ed è essenzialmente amido puro, mentre è disponibile in commercio anche la farina ottenuta dal chicco intero.
Farina di riso glutinoso: ottenuta dal riso glutinoso, è utilizzata nelle cucine asiatiche orientali e sudorientali per preparare il tangyuan, etc.
Farina di miglio: ottenuta dal miglio.
Farina di teff: è ricavata dal cereale teff, ed è di considerabile importanza nell'Africa orientale (particolarmente attorno al Corno d'Africa). Da notare che è l'ingrediente principale nell'ingerà, un importante componente della cucina etiope.
Farina Atta: è un tipo di farina integrale di grano, importante nella cucina indiana, essendo utilizzata per parecchi tipi di pane come il roti e il chapati.
Farina Tang: è un tipo di farina di grano utilizzata principalmente nella cucina cinese per preparare lo strato esterno degli gnocchi e del pane dolce.
Da non cereali
Farina di grano saraceno: dai semi del grano saraceno, che fa parte della famiglia delle Poligonacee, si ricava una farina utilizzata per la preparazione dei pizzoccheri, prodotto tipico della Valtellina, e della polenta taragna.
Farina amaranto: è una farina ottenuta dal grano amaranto, della famiglia delle Amarantacee. Era usata nella cucina pre-colombiana e meso-americana e oggi sempre più diffusa in negozi specializzati.
Da leguminose
Farina di ceci (chiamata anche gram flour o besan): ottenuta dal cece, è di grande importanza nella cucina indiana, in quella israeliana e in quella araba per il hummus e il felafel, e inItalia, dove è utilizzata in Liguria per preparare la farinata, a Palermo per preparare le panelle, a Livorno per preparare la "Torta di ceci" e a Pisa per preparare la "cecina".
Farina di piselli: è una farina prodotta da piselli gialli arrostiti e polverizzati.
Farina di fagioli: è una farina ottenuta da fagioli essiccati e polverizzati.
Farina di soia: è una farina ottenuta dalla soia.
Farina di fave: è una farina ottenuta dalla fava.
Fecole
Farina di patate o fecola di patate: è ottenuta riducendo le patate ad una poltiglia ed eliminando le fibre con lavaggio in acqua. Il prodotto essiccato è essenzialmente amido ma contiene anche qualche proteina.
Farina di castagne: è ottenuta da castagne, popolare in Corsica, nelle regioni francesi della zona del Massiccio Centrale e in alcune aree appenniniche d'Italia. In Italia è principalmente usata per la preparazione di dolci tra cui il celebre castagnaccio, le frittelle, i necci in Toscana, eccetera. Sia Corsica che in Italia la farina di castagne è usata anche per preparare la tradizionale varietà di polenta dolce, che ha a lungo costituito l'alimento-base delle popolazioni di montagna in numerose zone dell'Appennino.
Farina di manioca, (o farina di tapioca) ottenuta dalla manioca (o tapioca).
Farine non più utilizzate
Farina di taro, ottenuta da tubero di taro.
Farina di tifa, ottenuta dalla tifa.
Farina di ghiande, ottenuta dalle ghiande.
Farine speciali non destinate all'alimentazione umana
Le farine proteiche animali, costituite da scarti di macellazione tritati, liofilizzati e polverizzati vengono usate come mangime per allevamenti.
La farina fossile è una polvere non commestibile costituita da gusci di diatomee microscopiche: si usa come materiale filtrante in Chimica analitica o come abrasivo fine. Alfred Nobella usò come base inerte nella sua dinamite.


FONTE: Wikipedia

domenica 5 febbraio 2012

partecipa alla 2° rivista TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS



...dopo la prima uscita eccoci qui già a pensare alla seconda e visto l' affetto che ci avete dimostrato non potevamo non fare un regalo speciale ad una di voi.. ^^



scrivi  PARTECIPO ANCHE IO (un solo commento per ogni partecipante, che sia essa paginetta o profilo personale) 
QUI 

e domenica prossima (12 febbraio) con la tecnica "random"  estraeremo una di voi che "entrerà dietro le quinte" di TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS, partecipando attivamente alla seconda uscita, creando per voi un tutorial tutto suo che verrà pubblicato nella rivista...

credetemi ci sarà da divertirsi ^^



se ti piace l'idea cosa aspetti..partecipa..

potresti essere protagonista anche tu della rivista più pazza che ci sia TUTTI PAZZI PER I TUTORIALS^^

venerdì 3 febbraio 2012

e ora oltre che a sfogliarla potete anche scaricarla!!!!

 clicca su questo link:

http://it.calameo.com/books/0011313418844bd0f966f

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